giovedì 12 giugno 2014

OPEN E' MEGLIO

Cosa sono i software opensource? Sono software il cui codice sorgente (source) è scaricabile gratuitamente da internet (open), citando Wikipedia "[...] in informatica, indica un software i cui autori (più precisamente i detentori dei diritti) ne permettono e favoriscono il libero studio e l'apporto di modifiche da parte di altri programmatori indipendenti. Questo è realizzato mediante l'applicazione di apposite licenze d'usoIl fenomeno ha tratto grande beneficio da Internet, perché esso permette a programmatori geograficamente distanti di coordinarsi e lavorare allo stesso progetto. [...]" (tratto da Wikipedia).




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Questo tipo di "filosofia", se così vogliamo intenderla, ha portato alla creazione di software, programmi e sistemi operativi ormai, dal mio punto di vista, alla pari con tutti gli altri programmi che noi siamo abituati ad utilizzare a pagamento. Proporrei subito alcuni fra i software liberi più famosi. Il primo è OpenOffice (link alla pagina per il download), che a mio parere sostituisce benissimo Microsoft Office nella formattazione di testi, tabelle e creazione di presentazioni. Il mio utilizzo è quasi quotidiano e devo ammettere che le prestazioni del software sono molto elevate.


(screenshot della pagina iniziale di OpenOffice)


(screenshot di un documento vuoto in OpenOffice-Writer)


(screenshot di una tabella vuota in OpenOffice-Calc)


(screenshot di una presentazione vuota di OpenOffice-Impress)

Un altro esempio di software OpenSource è CodeBlocks (link alla pagina per il download), molto utile ed efficace come compilatore per linguaggio C e C++, ma soprattutto semplice da utilizzare per chi come me si approccia per la prima volta a questo tipo di linguaggio. Questo compilatore infatti è dotato di un'interfaccia grafica molto ben curata e di alcune opzioni che permettono di ordinare i contenuti a seconda di quale funzione venga eseguita prima e quale dopo, questo permette una lettura chiara e immediata del codice.

(screenshot della pagina iniziale di CodeBlocks)

(screenshot di un piccolo codice eseguito su CodeBlocks)

Un ultimo esempio di software opensource del quale ho avuto esperienza in prima persona è Ubuntu, distibuito da Linux e basato su Debian, a mio parere è una sistema operativo tra i più efficienti che ci siano in circolazione (ma così come Ubuntu possiamo citare Fedora oppure OpenSUSE) e adesso è stato ancora di più implementato con un software di editor foto e una sorta di OpenOffice in grado di leggere anche file salvati con Word. Unica pecca forse è lo store per le applicazioni, che similmente a quello di Windows phone, non è ancora sviluppatissimo. Ad ogni modo è un OS che funziona benissimo, sono persino riuscito a farlo girare su un mio vecchio computer Dual-Core, che grazie a Ubuntu ora funziona come un Quad-Core.

 (screenshot della Scrivania, il destop di Windows, di Ubuntu 14.04)


La domanda che sorge spontanea è: "E se qualcuno prendesse i codici e li rivendesse per trarne profitto?". La risposta è molto semplice, tutti i software open source sono creati e distribuiti sotto una licenza open source, utilizzata in ambito informatico ovviamente, con la quale gli autori dei codici dichiarano che "[...] invece di vietare, permettono non solo di usare e copiare, ma anche di modificare, ampliare, elaborare, vendere e quant'altro. E tutto questo senza imporre obblighi a ricompensare economicamente gli autori.[...]". L'esempio più lampante che ho citato prima sono i sistemi operativi Linux, che sono distribuiti in tutto il mondo gratuitamente tramite il sito ufficiale oppure si possono pagare scaricandoli su specifici siti.

(fonte immagine: clicca qui)

Eugenio

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